La Grotta Romanelli a Castro: un capolavoro scolpito dal carsismo
Il carsismo nel Salento ha scolpito delle vere e proprie opere d'arte.
Dalla glaciazione ai giorni nostri
La Grotta Romanelli, situata lungo il tratto di costa che da Santa Cesarea Terme giunge fino a Castro, rappresenta uno degli esempi più eclatanti di questo fenomeno. Il panorama naturalistico che si prospetta dinanzi agli occhi del fortunato visitatore lascia senza fiato: la Grotta, infatti, sorge in corrispondenza di una coloratissima insenatura che è il fiore all'occhiello di questa terra. Fu scoperta, prima ancora del Novecento, da Paolo Emilio Stasi, un mecenate di Spongano che, per primo, riuscì nel difficile intento di liberare il suo ingresso da tutto ciò che l'occludeva. Gli studi successivamente condotti in loco hanno appurato che quella Grotta, un tempo, era letteralmente invasa dal mare. L'avvento della glaciazione, però, portò il mare a ritirarsi, lasciando allo scoperto questa cavità e trasformandola, così, in un luogo accogliente e sicuro per gli uomini del Paleolitico. Negli anni si richiuse di nuovo, fino a quando Stasi non intervenne per riportarla alla luce e far sì che tutti potessero apprezzare la sua incredibile bellezza. È lunga 25 metri, alta 8 e larga 16, ed è stratificata in maniera veramente molto scenografica.
Le testimonianze del Paleolitico
Le missioni esplorative e gli scavi effettuati all'interno della Grotta Romanelli portarono alla luce anche degli spettacolari resti di fauna antica e vari oggetti utilizzati, appunto, dai primitivi di quel tempo: pietre, raschiatoi, oggetti litici e tanto altro ancora.
Il ritrovamento di resti animali ha poi reso possibile accertare che gli uomini vivevano in compagnia di gru islandiche, renne, gabbiani artici e pinguini boreali. Quel che più affascina gli studiosi, però, sono i graffiti parietali che, ancora oggi, sono perfettamente visibili nella Grotta. Si tratta di un disegno, realizzato con ocra rossa, a tema seminaturalistico, con un bovide trafitto e un uomo che tende il suo arco prima di scoccare la freccia. È una delle più antiche forme d'arte che siano mai state rinvenute al mondo e che hanno trasformato Grotta Romanelli in un giacimento preistorico d'inestimabile valore.
Attualmente la Grotta è chiusa al pubblico, pertanto sarà possibile solo ammirarne la parte esterna magari tramite un’escursione in barca.