La bellezza del Salento è legata indubbiamente ai suoi paesaggi, fatti di coste sabbiose e rocciose, ma anche di cittadine dal patrimonio storico ed artistico di grande valore.

A pochi km da Castro, piccolo borgo storico e mitico approdo di Enea di ritorno dalla guerra di Troia, sorge un'altra cittadina, altrettanto bella e ricca di storia: Otranto.

Cenni storici sul Castello Aragonese

Quando l'anno sta per terminare, si parla di Otranto e dell'Alba dei Popoli: questa città affacciata sul mar Adriatico vede per prima la nascita del sole in quanto posta nel punto più orientale d'Italia.

I segni delle dominazioni subite dal borgo nel corso della sua storia, dai greci fino ai francesi, si conservano negli edifici e nei monumenti del pittoresco centro storico, cinto da mura che culminano nel magnifico Castello Aragonese, simbolo di Otranto.

Otranto fu dotata di sistemi fortilizi sin dall’antichità, che subirono nei secoli distruzioni e nuove ricostruzioni. Il castello attuale risale al 1485: il castello fu ricostruito per volere di Alfonso d’Aragona, dopo il tragico assedio del 1480 da parte dei turchi, che portò alla morte 800 martiri – le cui ossa sono ancora conservate all’interno della cattedrale.

Il castello fu, poi, ulteriormente fortificato con tanto di bombarde e artiglieria sotto il dominio dei veneziani.

I viceré spagnoli, infine, resero questa fortezza un vero gioiello dell'architettura militare: la cortina esterna e lo stemma sul portale sono, ad esempio, opera di Don Pedro di Toledo.

Percorrendo il dedalo di vie del centro storico si sbuca al cospetto del castello, di cui colpisce il bastione Punta di Diamante che, con la sua forma lanceolata, si getta direttamente in mare. Le altre torri angolari prendono il nome di Duchessa, Ippolita ed Alfonsina, come la porta d'accesso al centro storico.

Tra storia e leggenda

Superando il portale d'ingresso, attraverso il fossato che circonda il fortilizio, si giunge in un cortile dal quale si raggiunge il ballatoio tramite una scala di pietra. Tra le camere più significative del castello c'è la Sala Triangolare, fulgido esempio dell'architettura militare di quel tempo: si può qui notare che le pareti sono composte da tante pietre poste a spina di pesce.

Molte sono le leggende che ammantano il castello, ricco peraltro di un sofisticato sistema di sotterranei e vie di fuga: sono così tante le suggestioni che questa costruzione trasmette che non sorprende sia stato scelto da Horace Walpole come luogo in cui ambientare il suo romanzo gotico “The Castle of Otranto”.

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Non sorprendono nemmeno le leggende narranti di fantasmi che, come quello senza testa di Giulio Antonio Acquaviva, conte di Conversano, infestano il castello, luogo di macabre esecuzioni. Proprio da quel bastione Punta di Diamante, che oggi regala la vista più bella su tutta Otranto, venivano scagliati in mare tutti coloro che tentavano la fuga: una corda legata al corpo, durante il lancio, tagliava letteralmente in due il corpo del povero malcapitato.

Oggi gli interni del castello sono essenzialmente sede di mostre ed eventi di carattere nazionale ed internazionale che animano la cittadina.

Una passeggiata nel centro storico di Otranto per visitare questo magnifico castello è d’obbligo durante una vacanza in Salento!

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